A prescindere dalle dimensioni della propria zona verde, la pompa irroratrice si rivela un utensile fondamentale per prendersi cura delle proprie piante da frutto, di alberi e fiori. Uno strumento indispensabile che, gli appassionati di giardinaggio e gli addetti ai lavori adoperano con maestria, effettuando trattamenti periodici sulle piante.
L’apparecchio serve a nebulizzare sostanze liquide volte alla protezione da ogni genere di parassita o insetto sulle piante. Questi trattamenti servono a prevenire malattie nelle piante o infestazioni nell’intera area. Il compito della pompa di irrorazione si confà a trattamenti di routine, che avvengono sia nelle coltivazioni biologiche che negli orti privati. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, queste pratiche mirano soltanto a preservare la salute di piante e arbusti.
In ogni caso, è bene documentarsi adeguatamente in merito ai prodotti messi a disposizione dal variegato mercato di riferimento e sulle funzioni delle varie pompe di irrorazioni disponibili, al fine di non confondersi, specie quando si è ancora alle prime armi ed acquistare un apparecchio sbagliato per le proprie esigenze. Questa guida mira proprio a fornire un adeguato background sulle pompe irroratrici.
Cosa sono le pompe irroratrici?
Parliamo di macchine progettate per la somministrazione di diserbanti e la diffusione nebulizzata di trattamenti per piante, fiori e coltivazioni di varia natura. Le pompe irroratrici nebulizzano sostanze chimiche o biologiche e si compongono attraverso un serbatoio, una lancia di irrorazione ed una pompa alimentata in diversi modi: elettricamente, in maniera manuale, a scoppio, a batteria o a trattore.
Come detto, sono diversi i modelli di pompe irroratrici disponibili sul mercato, rendendo il loro acquisto possibile sia in negozi fisici che su piattaforme online come www.ferramentagiusti.com. Questi apparecchi, come abbiamo visto, presentano un serbatoio, riservato al contenimento del liquido da irrorare. Sono, solitamente, costruiti in materiali plastici o in vetroresina.
Quando si utilizzano per l’irrorazione di prodotti chimici più aggressivi, vengono costruiti in acciaio inox, più duraturo e resistente. Sono disponibili in vari formati, a seconda del prezzo e delle funzioni che andranno ad assolvere. La lancia viene impugnata dall’utilizzatore per dirigere il flusso verso le piante e nebulizzare la sostanza. Ne esistono in plastica, in materiale misto, plastica e metallo con ugelli regolabili e intercambiabili e in ottone, adottate di solito sui modelli professionali.
Vediamo, infine, la pompa, ossia il dispositivo che mette in pressione il liquido da irrorare e si azione attraverso un sistema idraulico o una presa di forza. Si distinguono in tre macrocategorie, quelle a membrana, a pistone e di tipo rotativo. Come già precedentemente accennato, le pompe possono essere azionate a leva manuale, per mezzo di una batteria, attraverso un motore elettrico o a scoppio o con la presa di forza di un trattore.
Scelta dell’attrezzo: cosa considerare
Quando si acquista una pompa irroratrice, è consigliabile prendere in considerazione le sue caratteristiche più importanti. Parliamo della pressione, innanzitutto. Trattasi della forza che la macchina confluisce al liquido pompato o, in altre parole, alla forza con cui quest’ultimo esce. Più è alta, più potente sarà l’apparecchio.
Continuiamo con la portata, ossia il volume di liquido che la pompa rilascia in un determinato intervallo di tempo. Viene elencato tra le caratteristiche delle pompe in litri al minuto o metri cubi al secondo. Abbiamo, poi, la prevalenza, ossia la capacità di una pompa di sollevare un determinato volume di liquido o una determinata altezza. Citiamo, in conclusione, la capienza del serbatoio che, nei modelli più piccoli, si aggira intorno ai 10 e i 25 litri, nel caso delle pompe a tracolla o a zaino ed è capace di arrivare fino a 6000 litri per i modelli semoventi.